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dal romanzo Capitolo 30 Le Moire, l'Oceano e il lontano Ovest
...All’improvviso, una folata di vento mi colpì in piena faccia ed io serrai gli occhi inspirando a fondo, schiudendo la mente solo alle grida dei gabbiani. Quando li riaprii, lo sguardo fu attirato da una specie di danza. Poco lontano da me, sulla banchina, vidi un fluttuare di veli che sfumavano dal grigio ad un blu acciaio. Per un attimo mi ricordarono scene di mare in tempesta ma poi, una volta placato il vento, misi a fuoco tre donne indaffarate a sistemare quella che sembrava essere una rete da pesca. Parlavano tra di loro in maniera complice e si somigliavano, tanto che pensai potessero essere sorelle. La prima aveva i capelli raccolti e un cesto di fianco a lei. Ogni volta che allungava il braccio per estrarre un filo dal suo interno, lo scialle scivolava sulla schiena ondeggiando. I lunghi capelli sciolti della seconda si gonfiavano al vento, mentre dipanava lo stesso filo per poi passarlo alla terza. Questa lo prendeva con cura, facendo oscillare la treccia riversa sulla spalla per poi tagliarlo con forbici affilate, ogni volta in lunghezze diverse. Fu proprio lei a voltarsi verso di me accorgendosi, forse, che la stavo fissando. Mi sorrise come se fosse in grado di leggermi dentro...
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