t
dal romanzo
Capitolo 32 Le Sirene
…Ora i miei compagni dormono tutti.
Provo di nuovo a far cessare i pensieri ma non è
semplice. Alla lunga la mancanza di gravità sta indebolendo il mio corpo
come alcune delle mie certezze.
– Vieni... – Vieni... – ripete... e iniziano a ripeterlo anche le altre mentre fluttuano alle sue spalle invitandomi a seguirle, in una coreografia di chiome, panneggi e carni. – Venite voi – provo a dire, ma la mia voce suona distorta, come attutita da qualcosa di intangibile. – Noi non possiamo entrare, non possiamo invadere il vostro spazio. – Ma… chi siete? Da dove venite? – Veniamo dal luogo in cui tu vuoi approdare, è il luogo della conoscenza e delle verità rivelate. Le sue dita scivolano su quella superficie sottile come una carezza ed è come se le sentissi sulla mia pelle. Chiudo gli occhi, cerco di ragionare, ma mi sento come un granello di sabbia in una infinita spiaggia, incapace di resistere alla forza delle onde che mi potrebbero trasportare in mille altri lidi, o in mille altri fondali. Da una parte vorrei destarmi da questo torpore, dall’altra vorrei farmi trascinare. – Vieni con noi non te ne pentirai – mi sussurra la figura alata facendo aderire le mani spalancate e le estremità dei seni sulla membrana che ci separa e sulla quale accosta impudicamente le labbra lasciando che aloni di vapore si formino e si dissolvano dopo ogni parola. – Nessuno è mai passato di qui senza sentire il suono che esce dalle nostre bocche... E poi se ne va con grande gioia... E conosce più cose… Sono impietrito, non riesco a muovermi. – Noi sappiamo tutto sulle lotte e le sofferenze per la volontà degli Dei e sappiamo anche quello che avviene sulla Terra... e fra i mortali.
Le sue parole come un’eco che si fonde al battito del mio
cuore. Chiudo ancora gli occhi incapace di resistere a quel richiamo.
Quando li riapro vorrei rompere la barriera per essere accolto da tutte
quelle braccia e perdermi nelle pieghe delle loro ali... – Vieni… vieni con noi! Potrai accedere dove ogni cosa è svelata e dove ogni cosa è perfetta. Mentre combatto tra desiderio e paura, realizzo che mi stanno offrendo tutto quello che ho sempre voluto. Una parte residuale ancora lucida del mio cervello mi porta tuttavia a ragionare, mi mette in allarme: la mia vita è in pericolo. – Ti offriamo un’esperienza lontana in un mondo capace di eclissare la tua limitata terra.
Ora ci stiamo fissando a distanza molto ravvicinata ed è
ormai evidente che ognuno intuisce i pensieri dell’altro. Mi sforzo di
ragionare, penso alla mia vita, penso al mio pianeta. E capisco che non
voglio un mondo senza le sue meravigliose imperfezioni, senza misteri da
svelare. La mia terra, la mia casa, con i suoi dubbi e i suoi atti di
fede, delicata e incerta come questa membrana che sta per dissolversi.
Penso anche alla fragilità degli esseri umani e fra tutti compare il
volto di Sole ad imporsi all’immagine che ho di fronte. – Che succede! – Niente stavo sognando… ma… qui ci sono delle piccole pietre colorate che galleggiano… – Ma quali pietre: quello è sangue! E’ vero, è sangue, mi accorgo che ho un bel taglio sull’avambraccio… devo essermi ferito da qualche parte. |
video:
</p>
< dipinti di genere |